All'inizio degli anni Novanta, parallelamente agli scavi archeologici, Alfio Nazzi - scopritore del villaggio preistorico di Sammardenchia - iniziò a realizzare alcune riproduzioni degli oggetti e degli strumenti rinvenuti nel sito per mostrare ai ragazzi delle scuole uno scorcio “reale” della Preistoria e far loro comprendere il funzionamento di strumenti così antichi.
Questo nuovo approccio all'archeologia incontrò il favore degli ambienti scolastici e fu così che nel 1998, per volontà del Gruppo di Ricerche Storiche "Aghe di Poç", con il lavoro di diversi volontari e il contributo dell'Amministrazione Comunale di Pozzuolo del Friuli e della Provincia di Udine, venne allestito negli spazi delle ex Scuole Elementari di Sammardenchia il Centro Visite Storico-Archeologico, una struttura stabile ove ospitare gli oggetti, le ricostruzioni e il materiale documentario e dove poter svolgere laboratori di archeologia sperimentale.
L'allestimento del Centro è stato realizzato in modo da costituire un efficace mezzo didattico per far conoscere questa importante realtà locale agli alunni delle scuole che, ogni anno, lo visitano con entusiasmo.
Il Centro Visite permette loro di immergersi nella Preistoria attraverso suggestivi plastici che ricostruiscono gli ambienti del Neolitico e coinvolgenti riproduzioni di strumenti che è possibile manipolare per “toccare” il nostro più antico passato.
Toccando le riproduzioni di antichi strumenti, i ragazzi imparano come i vari oggetti ed utensili erano realizzati dagli antichi abitanti del sito neolitico, a cosa servivano e - soprattutto - che uno dei centri più importanti dove si compì la Rivoluzione Neolitica sorgeva proprio nella loro Regione, facendoli sentire in un certo modo diretti protagonisti della storia dell'evoluzione umana.
La fruizione dei contenuti è arricchita e completata dai laboratori didattici di archeologia sperimentale, che riguardano tutti i periodi preistorici e offrono scelte didattiche personalizzate agli insegnanti.
Per il Paleolitico si sperimenta la pittura rupestre utilizzando i colori e gli strumenti propri del periodo, la produzione di indumenti e contenitori con la cucitura delle pelli, la realizzazione di utensili grazie all'intreccio di fibre vegetali.
dipinto
Per il Neolitico si impara invece a impastare l'argilla per ottenere vasi e statuette fittili, a lavorare la lana con un primitivo telaio, a preparare il pane neolitico utilizzando macine e macinelli per trasformare i semi in farina e a decorare la ceramica, si riproducono le pintaderas ritrovate in Regione che si utilizzano per decorare delle magliette.

Per le età dei metalli si realizzano alcuni semplici gioielli e si impara a sbalzare i metalli per ottenerne motivi decorativi tipici del periodo.

Non mancano le attività propedeutiche allo studio dell'archeologia, quali lo scavo archeologico simulato e il restauro dei manufatti ceramici.

Il Centro Visite Storico-Archeologico è operativo ormai da sei anni e nel corso del tempo i risultati ottenuti e l'incremento del numero di visite sono la conferma della validità dell'iniziativa, che attualmente coinvolge ragazzi provenienti da scuole delle province di Udine, Gorizia, Pordenone e Trieste. Costituisce dunque uno strumento valido ed efficace per proporre in maniera inusuale ed innovativa lo studio della preistoria, un mezzo di conoscenza attivo e coinvolgente che permette di imparare sperimentando.

 

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